Una baia, una torre, un forte sull’acqua, una chiesetta bianca.
Il monte Conero che domina il mare azzurro con la sua roccia di un bianco abbagliante. E poi il vento, una brezza che viene da lontano, oppure che diventa impetuosa e agita l’Adriatico, il Mare più pacifico e indolente che ci sia…
Portonovo è uno dei leitmotiv della mia vita.
Ci sono passato la prima volta in un secolo ormai remoto, in cui i torpedoni erano rumorosi, lenti, puzzolenti di gasolio. Andavamo in campeggio poco lontano, su uno sperone di roccia sul Mare.
Il torpedone percorreva la statale da Ancona verso sud. Ad un certo punto scende lungo una strada stretta e ripida, ingrana le ridotte. Giù in basso appare una baia azzurro acquamarina, con il relitto di una piccola nave che giace inclinato, arenato poco lontano dalla riva. La roccia è bianca, abbagliante. Non c’è un paese, solo il forte, la torre antica e la chiesetta.
Dopo una breve fermata per far scendere e salire i turisti e i pochi locali con la spesa, il torpedone riparte, aggredendo con le ridotte la salita. Portonovo sparice con il suo mare e la sua storia.
La baia di Portonovo_AN - (C) Claudio Stanco Wikimedia
Ci ritornerò pochi anni dopo, sempre con il torpedone dopo un viaggio in treno, con pochi soldi e sempre troppo poco tempo. Poi, negli anni a venire, con la macchina e la tenda, con amici, cani, compagni di vita e di immersioni; con mia moglie, in camper, alla ricerca di quiete dopo un dramma che quasi ci porta via.
Qui ho, da giovane, per la prima volta provato l’emozione di andare da solo a meditare seduto sul fondo del mare, in apnea, oltre la profondità di non ritorno, quando seguivo le orme di Jacques Mayol.
Qui ho per la prima volta indossato una muta subacquea, ho nuotato per la prima volta in un relitto, anche se a pelo d’acqua. Ho fatto i primi bagni fra sciami di diatomee luminescenti, nelle notti senza luna; poi i primi giri notturni con la maschera e la torcia subacquea. Ho visto i granchi correre a nascondersi, i pesci immobili a mezz’acqua a dormire, come solo loro sanno fare, con gli occhi aperti senza le palpebre.
Sono stato svegliato all’alba, in un giorno di bonaccia, dal rumore del compressore che alimentava il narghilè per l’aria compressa degli erogatori dei “cozzaroli” che scendevano sul fondo a raccogliere i Moscioli del Conero, frutti di mare tipici della specie delle cozze. Gli ammirai, in quanto loro erano i “professionisti” dell’immersione, i palombari, e io solo un dilettante. Non potevo sapere che da li a poco anch’io avrei lavorato e mi sarei mantenuto grazie alla subacquea e avrei passato ore e ore a respirare allo stesso modo in un cilindro d’acciaio pressurizzato.
Nella magica baia di Portonovo ci sono tornato, in tenda e in camper, sempre nel campeggio comunale La Torre, nella macchia mediterranea a bordo del mare, dietro la torre antica.
Non c’è più il relitto, c’è un sacco di gente in alta stagione.
La spiaggia è sempre bianca abbagliante, il vento del nord arriva smorzato, quasi sempre, a volte è anche impetuoso.
Lo scoglio della Vela quando il vento è impetuoso - (C) G. Bartoli
Info per il viaggio:
La spiaggia di Portonovo - (C) www.rivieradelconero.info
Se amate camminare sulla spiaggia, oltre alla spiaggia della baia che offre possibilità di fare il bagno agevolmente dato che i sassi sono piccoli, ci sono due altre spiagge molto suggestive.
A sud, sotto la pendice del Monte Conero, la spiaggia della Vela, uno scoglio poco lontano dalla punta che la delimita a sud. Ha sassi molto grandi ma con un poco di abilità si può fare il bagno. Qui, poco distante da riva, c’era il relitto di cui parlo, ora scomparso.
La fine della spiaggia della Vela, dove inizia il Monte Conero - (C) G. Bartoli
A nord, accessibile dalla baia di Portonovo guadando per pochi metri (oppure scendendo dalla provinciale del Conero, ma bisogna prima salire dalla baia e poi scendere a piedi) si trova la spiaggia Mezzavalle. E’ molto ampia, meta di turismo nella sua parte sud e più tranquilla a nord, dove prende il nome di spiaggia del Trave. Questo è uno scoglio rettilineo a pelo d’acqua, detto Il Trave, con un capanno costruito sopra in passato. E’ molto bello e suggestivo, sia visto dall’alto che dal livello del mare.
Laì spiaggia di Mezzavalle e del Trave - (C) Wikimedia
Lo scoglio del Trave - (C) www.rivieradelconero.info
Un consiglio: la pietra bianca della spiaggia e del Monte Conero è splendida ma, se avete la pelle delicata, procuratevi una buona crema solare… arrivando bianchi dopo l’inverno, l’ustione da sole è assicurata!
Portonovo non è solo mare e sole. Ci sono alcuni monumenti degni di nota: la Chiesa di Santa Maria di Portonovo, il Fortino Napoleonico, la Torre Bosis e, alla frazione Poggio sopra la baia, la Chiesa di Santa Lucia.
Il Fortino Napoleonico di Portonovo - (C) Claudio Stanco Wikimedia
La Torre di Portonovo - (C) Beta16 Wikimedia
La Chiesa di Santa Maria di Portonovo - (C) Beta16 Wikimedia
Nella macchia mediterranea vi sono due laghi salmastri, il Lago Grande e il Lago Profondo, aree protette e sede di nidificazione di diverse specie di uccelli, dove è possibile praticare birdwatching.
Il Lago Grande di Portonovo - (C) Beta16 Wikimedia
Vi sono due alberghi, due campeggi, diversi ristorantini, il tutto comunque immerso nella natura senza scempi edilizi.
https://www.baiadiportonovo.it/portonovo_visitare.aspx
Le foto pubblicate appartengono ai rispettivi proprietari, come indicato in didascalia.
Curiosamente di Portonovo, pure così significativo nella mia vita, non ho praticamente foto. Curiosamente …