Moneglia mon amour

Moneglia mon amour

Ognuno di noi ha sicuramente una sua “via dell’orto”, un posto speciale dove si rifugia quando può, anche solo per staccare ventiquattr’ore. Anche per noi, che viaggiamo in camper, sempre alla ricerca di posti nuovi, c’è non lontano da casa il nostro posto del cuore.

E’ Moneglia, in Liguria. Una perla incastonata fra il mare e i monti liguri, un po’ defilata rispetto ai posti “classici”, a metà strada fra il promontorio di Portofino e le Cinque Terre.

E’ il primo posto dove siamo finiti un week-end di dodici anni fa freschi dell’acquisto del camper, totalmente neofiti. Ricordo ancora la soddisfazione con cui allora guardai fuori dal finestrino un acquazzone in arrivo pensando che finalmente non avrei dovuto preoccuparmi di non bagnarmi in tenda fino al midollo.

La Liguria non è un posto facilissimo da girare in camper. Strade strette, molte curve, poco spazio, tanta gente. Aree di sosta necessariamente ridotte all’osso. Per fortuna il nostro camper è un furgonato e ci consente la giusta agilità. Negli anni abbiamo girato un po’ tutti i campeggi di Moneglia, rigorosamente solo quelli a picco sul mare. Ebbene si, li ci sono dei campeggi dove dal camper controlli le onde del mare, senti l’odore del salmastro e se sei fortunato puoi vedere la luna tramontare nel mare luccicante. Oppure puoi addiritttura perscare, come fa il nostro vicino di piazzola, con la sua canna da pesca, mentre la moglie dipinge a olio sulla sua tela (sta succedendo davvero, giuro non me lo sono inventata!).

Questo week end per noi non è di grandi scoperte, ma di tante piccole certezze.

Il caruggio dove andare a comprare il pesto e le verdure alla ligure più buone, due chiacchere in coda con il signore del posto che ci racconta scherzando la memorabile tirchieria di un suo vicino. L’immancabile focaccia al formaggio, mangiata ascoltando la risacca. I simpatici gestori del campeggio che ormai ci trattano come fossimo di “casa” e si fermano a salutarci e aggiornarci sulle novità del luogo. Per arrivare a Moneglia si esce o da Sestri Levante o da Deiva, ma se si arriva bordo mare bisogna sempre fare delle gallerie temporizzate a senso alternato. L’alternativa è la strada dell’interno scendendo dall’Aurelia con annessa gincana di strade abbisciate. Il “nostro” campeggio è un po’ defilato rispetto al centro del paese, ma lo si raggiunge in dieci minuti a piedi, passando una piccola galleria. Da qui il mare è facilmente raggiungibile ed i tramonti sono favolosi.

L’obiettivo della partenza era quello di venire a fare l’ultimo bagno della stagione. Per non essere impreparati ormai da anni nelle dotazioni standard del camper c’è anche la sacca con mute, pinne, maschere e boccagli. Sabato, capito che con il vento che tira non avremo il coraggio di fare il bagno, ci avventuriamo su per la collina. Andiamo a piedi. Destinazione Lemeglio.

Da lassù in alto si ha una vista fantastica. In questo fine settimana di autunno inoltrato neanche una nave all’orizzonte, il cielo ormai da mesi non è più attraversato da continue scie di aerei, il traffico anche lì si è molto ridotto. Sentiamo i rumori della campagna, gli uccelli che cantano (se solo avessi la app di Bianca…), il gallo che chissà perché non la smette di cantare.

Gli odori e i colori della macchia mediterranea anche in questa stagione la fanno da padroni: il rosmarino ancora fiorito, le bacche di corbezzolo, il pitosforo con i suoi grappoli rossi di fine stagione, le pallide tamerici. Quanta poesia in tutto questo, grazie Montale. Un bellissimo tramonto sul mare ci invita ad un brindisi al rientro in camper. Il mare ci ipnotizza e ci perdiamo ad ammirarlo sempre lì immutabile e mai fermo allo stesso tempo. Il Sabato è davvero il giorno più bello della settimana, ovunque si sia. Domenica ci si prepara per il rientro. E anche qui quando il weekend volge al termine se ci si attarda un po’ ancora il tempo per una pennica al sole sugli scogli, l’inverno ormai alle porte da qui sembra ancora lontano.

 

Se anche voi avete la via dell’orto o meglio il vostro posto del cuore, scriveteci. Saremo felici di pubblicarvi!